01 aprile 2007 il Messaggero
L'insediamento del Vescovo Giuliodori ...
Bagnasco e Ruini a Macerata
Macerata
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L'attesa era forte anche e soprattutto per le polemiche di questi giorni sui Dico e sui possibili divieti per ill sacramento della Comunione per cioloro che votassero in Parlamento il disegno di legge.
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Ma ora è il momento della letizia e della concordia. Oggi nessuno ha voglia di fare polemiche. E su questa linea di quasi pacificazione il segretario della Cei mons. Giuseppe Betori, dice: «Non so se le persone che vengono in chiesa vanno a confessarsi o meno. Non possiamo giudicare, ma chiunque si accosta alla comunione si presume che abbia la coscienza a posto». Ancor più tollerante è stato l'arcivescovo di Ancona, monsignor Edoardo Menichelli, bello e elegante come al solito,(AH ! QUESTA POI !) ma con una piccola dose di ambiguità quando afferma: «Dobbiamo costruire la comunione profonda, non dobbiamo essere strumenti di divisione e di contrapposizione».(qui ci vorrebbe un supporto psicologico: come mai 'sti preti usano in positivo le frasi attive e in negativo le frasi passive? “DOBBIAMO COSTRUIRE “– “NON dobbiamo ESSERE STRUMENTI”. Non solo vuole costruire il bene, DEVE farlo, e se non ci riesce rischia di “essere strumento”... di chi? Ma il concetto di responsabilità personale verrà approfondita più avanti ). I giornalisti hanno insistito: e chi si presterà a non dare la comunione? «Ognuno si prende la sua responsabilità» ha concluso Menichelli. (altro che ambiguità in piccole dosi, neanche i protagonisti dei romanzi di Mario Puzo avrebbero saputo dire così tanto in così poco)