sabato 5 maggio 2007

Dal Palco al Patibolo

I° Maggio, Piazza San Giovanni, Festa dei Lavoratori. Sul palco un uomo solo....
Rivera:” ...il Papa ha detto che non crede nell'evoluzionismo, sono d'accordo, infatti la Chiesa non si è mai evoluta...”
E questa sarebbe satira ? si sono chiesti in Vaticano;
adesso vi facciamo vedere noi come si fa” hanno sbottato all'Osservatore Romano, e da bravi primi della classe hanno titolato TERRORISTI.
I vili attacchi al Papa sono terrorismo”
“ E' terrorismo alimenta furori ciechi ed irrazionali contro chi parla in nome dell'amore”
“E' vile e terroristico lanciare sassi questa volta addirittura contro il Papa

Ma la battuta non è stata capita, nessuno si è messo a ridere, anzi pare che qualche reduce degli anni '70 si sia risentito “noi non facevamo ridere
Prodi, che quando dovrebbe non parla, si è sentito tirato dentro ”scriteriati, abbassate i toni” ... Perbacco! si era appena addormentato, proprio sul monologo... da quando è al governo gli capita di riposare sugli allori....
Gli animi si scaldano: ”non temiamo attentati” rassicura il comandante delle guardie svizzere, che ha aumentato le misure di protezione intorno al Papa “semmai il gesto di un folle...” ma ora che San Pietro è blindata e non può USCIRE nessuno ci sentiamo più tranquilli anche noi.
Terroristi dalle nostre parti, per fortuna, molto pochi (e certo, erano tutti a San Giovanni....), in compenso durante le festa di Natale e Pasqua viene avvertita la presenza di persone con qualche problema psichico”
Il solito modesto, ce ne vogliono migliaia di persone così per riempire la piazza!
Ma Rivera, da vile irresponsabile, non si pente e rincara la dose: “non volevo offendere, SONO CATTOLICO ANCH'IO....ma vai a cagare.....

Fini allarga e annacqua la polimica: “non capisco cosa centri ....(con) la festa dei lavoratori..... fare becera propaganda anticlericale”
Semmai cosa centrano i comici con i lavoratori, anzi cosa centrano i lavoratori con la festa; a 'sti concerti ci vanno solo gli studenti e i disoccupati... e dove lo troviamo uno che c'ha un contratto che lo rende lavoratore fino al prossimo I° maggio?

Povero Rivera, per amore della battuta è incappato in un controsenso logico: se è veramente un evoluzionista, come può credere che la Chiesa non si sia evoluta? Come può illudersi che sia veramente uguale a quella dei primi secoli? Come può pensare che la religione sia rimasta esattamente la stessa che abbiamo ereditato dalle scimmie?

martedì 24 aprile 2007

crisi delle vocazioni

il Messaggero 27 Aprile 2007

OSIMO - In concomitanza con l’avvio della visita pastorale alla parrocchia di San Marco Evangelista, ieri mattina l’arcivescovo di Ancona-Osimo, Edoardo Menichelli, ha incontrato gli studenti delle scuole medie “Bruno da Osimo” e “Caio Giulio Cesare” al Palabellini. Monsignor Menichelli ai ragazzi ha ricordato la regola delle 4 B («I ragazzi devono essere belli, bravi, buoni e beati»). Il pastore oggi proseguirà le visite agli scolari, alle elementari delle Fornaci e alla Materna del Foro Boario.

Chi di noi da bambino, tornando a casa dopo il catechismo (lo ammetto senza vergogna: anch'io) non si è ripromesso di essere più bravo e più buono? ma al pensiero che mio figlio (senza vergogna: anche lui) possa tornare a casa con il proposito di essere BEATO mi getta nello sconforto. Sembrerebbe che per il Vescovo di Ancona-Osimo sia una gioia avere al seguito bambini dalle 4 B; ma anche se fosse, mi chiedo: che bisogno ha la Chiesa di volerli anche BELLI ????

lunedì 16 aprile 2007

...un partigiano come presidente...

16 Aprile 2007
il Messaggero

Ovazione degli industriali al vescovo

LORETO - Più di 400 industriali si sono ritrovati ieri mattina a Loreto per celebrare la "Domenica in Albis", la Pasqua dell'imprenditore e del dirigente (esiste?) e organizzata dall'Ucid della provincia di Macerata. La cerimonia è stata presieduta dal nuovo vescovo di Macerata,
[...]
Poi nel pomeriggio il vescovo è stato a Tolentino. «Sono stato accolto con tanta gioia», ha detto monsignor Giuliodori, arrivato in città qualche minuto prima delle 17, accompagnato dal sindaco Luciano Ruffini. Ad accoglierlo in Piazza della Libertà, blindata per l'occasione, c'era molta gente che si è sciolta in un lungo applauso quasi confuso dal suono a festa delle campane.
Il vescovo si è intrattenuto con i bambini con i quali ha scambiato qualche tiro con la palla.
[...]
che idilliaco quadretto, ma che cosa c'è che non và?
Pazienza, ci vuole pazienza....leggete più sotto...


16 Aprile 2007
il Messaggero

CESSAPALOMBO - E' stata un grande successo la marcia della memoria sui luoghi dell'eccidio di Montalto, promossa dall'Anpi. Circa duemila persone hanno percorso i sentieri della Resistenza, in particolare giovani. E l'arrivo, in programma alle 12,30 a Montalto di Cessapalombo, è slittato di quasi un'ora. La marcia è partita con oltre mezz'ora di ritardo da piazza Vittorio Emanuele di Caldarola. Tra il corteo c'erano anche i sindaci di diversi comuni e il presidente provinciale dell'Anpi Giulio Pantanetti. «Siamo contenti per la riuscita dalla manifestazione - afferma Lanfranco Minnozzi, presidente dell'Anpi di Tolentino - C'è stato solo un inconveniente: non è stato possibile deporre la corona in piazza della Libertà di Tolentino a causa della concomitanza di un'altra manifestazione, ma rimedieremo”
Ma non sarà? Ma vuoi vedere che ?

Esatto, mentre il vescovo giocava a palla in Piazza della Libertà a Tolentino (blindata per proteggerlo da chi o da che cosa, non si sa ?) i partigiani, a cui la piazza deve il proprio nome, restavano fuori, come se le due manifestazioni fossero inconciliabili, o se il ritardo di una ne avesse compromesso la conclusione in una piazza ormai occupata dall'altra.
Che peccato. con un po' di esperienza in più e il sindaco di Tolentino avrebbe realizzato l'impossibile sogno di ogni politico: presenziare due manifestazioni lo stesso giorno alla stessa ora senza avere il dono dell'ubiquità; ma non se l'è sentita di fare il miracolo davanti al vescovo.
Andrà meglio alla prossima...

lunedì 2 aprile 2007

nulla è contro natura, fuorchè l'impossibile....(Galilei)

01 aprile 2007 il Messaggero

Roma

La Chiesa non discrimina i gay, ma no ai dico
Mons Fisichella: i cattolici non votino leggi contro natura.

Dopo le dure parole del segretario della Cei mons Bagnasco, quelle meno intransigenti (???) del rettore dell'università lateranense monsignor Fisichella (nonché cappellano di Montecitorio - tanto per rimarcare la laicità delle istituzioni italiane) Queste ultime pronunciate tra l'altro in tv. E sulla rete laica per eccellenza, Raitre, in un'intervista con Lucia Annunziata.
«Una condizione di sana laicità (e ti pareva, subito a dare le pagelle sui veri laici) è anche quella di ascoltare le istanze della Chiesa, (se poi le ascoltiamo, ma non le condividiamo, dimostriamo di essere sordi, i peggiori sordi....) che dice che non vi può essere equiparazione tra la famiglia e altri tipi di unione, (diciamo piuttosto che il Vaticano non vuole che ci sia equiparazione fra i vari tipi di famiglia) poi sta al legislatore trovare, nel diritto privato, le forme necessarie per evitare discriminazioni». (quindi le discriminazioni ci sono, altrimenti non sentirebbe, mons Fisichella, il bisogno di delegare l'intervento al legislatore, ma solo con norme di diritto privato, dato che il Vaticano è già così pesantemente intervenuto per bloccare qualsiasi legge che vincoli le istituzioni a garantire i diritti delle coppie di fatto ed delle coppie omosessuali - per coppia si intende DUE PERSONE, meglio ricordarcelo prima che qualcuno azzardi il concetto che una coppia di conviventi non può reclamare diritti perchè in realtà sono due SINGLES !!! )
[...]
Ma i gay hanno qualche diritto? - ha chiesto la giornalista ex presidente della Rai.
«Certamente -ha risposto il rettore della Lateranense strenuo collaboratore del Papa- come quelli di successione o darsi una reciproca assistenza (ovvevo: aiutati che Dio ti aiuta – Fisichella potrebbe accettare che Stato Italiano riconosca a due conviventi il "diritto di aiutarsi reciprocamente", purchè lo Stato stesso non li aiuti mai. Il diritto alla successione poi si limiterebbe a questo: assicurati di essere nominato nel testamento altrimenti i parenti del tuo convivete defunto potrebbero sbatterti fuori di casa.)
[...]
“...già il cardinal Ruini ne aveva parlato” per poi aggiungere a proposito dei Dico, che i parlamentari cattolici non possono “appoggiare leggi” che vanno contro la parola di Dio, CONTRO NATURA.
(chissà a quale natura si riferisce?)

i pizzini ci vogliono

01 aprile 2007 il Messaggero

L'insediamento del Vescovo Giuliodori ...
Bagnasco e Ruini a Macerata
Macerata
[....]
L'attesa era forte anche e soprattutto per le polemiche di questi giorni sui Dico e sui possibili divieti per ill sacramento della Comunione per cioloro che votassero in Parlamento il disegno di legge.
[...]
Ma ora è il momento della letizia e della concordia. Oggi nessuno ha voglia di fare polemiche. E su questa linea di quasi pacificazione il segretario della Cei mons. Giuseppe Betori, dice: «Non so se le persone che vengono in chiesa vanno a confessarsi o meno. Non possiamo giudicare, ma chiunque si accosta alla comunione si presume che abbia la coscienza a posto». Ancor più tollerante è stato l'arcivescovo di Ancona, monsignor Edoardo Menichelli, bello e elegante come al solito,(AH ! QUESTA POI !) ma con una piccola dose di ambiguità quando afferma: «Dobbiamo costruire la comunione profonda, non dobbiamo essere strumenti di divisione e di contrapposizione».(qui ci vorrebbe un supporto psicologico: come mai 'sti preti usano in positivo le frasi attive e in negativo le frasi passive? “DOBBIAMO COSTRUIRE “– “NON dobbiamo ESSERE STRUMENTI”. Non solo vuole costruire il bene, DEVE farlo, e se non ci riesce rischia di “essere strumento”... di chi? Ma il concetto di responsabilità personale verrà approfondita più avanti ). I giornalisti hanno insistito: e chi si presterà a non dare la comunione? «Ognuno si prende la sua responsabilità» ha concluso Menichelli. (altro che ambiguità in piccole dosi, neanche i protagonisti dei romanzi di Mario Puzo avrebbero saputo dire così tanto in così poco)

domenica 25 marzo 2007

vescovo pedagogo

Ancona 27 marzo 2007 il Messaggero

Bulli internet e telefonini: la lezione dell'arcivescovo.

(Come già accaduto in passato in altre diocesi, i vescovi impossibilitati a svolgere nelle scuole la loro missione apostolica oltre l'insufficiente ora di dottrina cattolica quasi-facoltativa, si reinventano nel ruolo di docenti e salgono in cattedra ad insegnare laicità al popolo degli infanti)
«[...] Dobbiamo cercare di far capire ai ragazzini che la legalità è l'insieme di norme condivise che se messe in atto costituiscono il bene di tutti. E libertà non è fare tutto ciò che si vuole, ma scegliere in modo ponderato di fare del bene» (scegliere in modo ponderato di fare del male, si sa, non è libertà, ma è servire il maligno). Lezione speciale all'istituto Pinocchio-Montesicuro, in cattedra l'arcivescovo Edoardo Menicheli intervenuto all'incontro per il progetto "Educazione alla legalità" - in calendario altre iniziative con il procuratore del Tribunale dei minori Ugo Pastore e il sindaco Sturani- (nonché ufficiali delle forze dell'ordine, in rappresentanza dei TRE POTERI complementari che costituiscono lo Stato di Diritto, ovvero il LEGISLATIVO, l'ESECUTIVO, e il GIURISDIZIONALE. Il vescovo rappresenta il potere....il potere....non so, e non so neanche se sia legale, dato che accade solo in Italia.) e , rivolto agli alunni della terza media [...] «Se qualcosa non va, parte della colpa l'abbiamo anche noi adulti che non sempre vi diciamo bene le cose (da quale pulpito...)- [...] Non dovete vederci come chi viene a correggere le bozze, ma come persone che hanno l'esperienza di una vita alle spalle e vogliono darvi una mano». [...]. L'arcivescovo a rimarcato come “avere i muscoli non significa avere successo e se ci fate caso noterete che velina fa rima con cretina(finalmente una cosa spiegata bene, addirittura con la rima, certamente frutto del duro lavoro di una vita di esperienze e tanta voglia di dare una mano senza avere le competenze didattiche appropriate,)
[...]. Quindi un monito. «State molto attenti a come utilizzate la tecnologia. Internet è un'ottima cosa. Però dovete usarla con responsabilità ed evitare certi siti non adatti alla vostra età e sensibilità. (quali siti? Fumetti? Guerre? Veline? Oroscopi? Kong fu? Superenalotto? Corse di cavalli? Fantacalcio? Naruto? Porno? Mafia? fuori i nomi, non fare allusioni,spiegati bene, hai l'occasione) Stesso discorso vale per i cellulari, dei quali talvolta si abusa per scopi poco simpatici, come fare i guardoni».
(E' vero, quando non c'erano i telefonini né le webcam, tutti questi guardoni non esistevano.
Ne esistevano altri....)

lunedì 15 gennaio 2007

Lasciate un messaggio sarete richiamati

14/01/2007 il Messaggero

“Stasera parlerò alla Madonna”
OSIMO - La veggente che parla con la Madonna non c'è, ma la sua parola arriva via etere e basta ad entusiasmare i fedeli. Un grande crocefisso sugli spalti centrali, più in basso la statua della Vergine, ai lati 2 megaschermi e al centro un enorme altare dove alle 17 di ieri hanno concelebrato la Messa 10 sacerdoti con il padre francescano Ljubo Kurtovic, del convento di Medjugorje, braccio destro di padre Jazlo, e il vicario della Diocesi di Ancona-Osimo,'don Roberto Peccetti.
[...]
Sono arrivati da Emilia Romagna, Marche, Umbria e Abruzzo, qualcuno dal Molise ad incontrare Marija Pavlovic una dei sei veggenti che dal 25 giugno 1981 parla quotidianamente con Maria. La veggente che ha 4 bimbi e vive con il marito a Monza non ha però potuto presenziare all'incontro ma in diretta telefonica, prima dell'apparizione, ha parlato ai presenti.( esilarante! che una veggente annunci un futuro incontro con le divinità è inevitabile, ma che un giornalista riferisca della futura apparizione come di un fatto acquisto e certo mi lascia senza fiato.)
[...]
E' spetta­to a padre Ljubo riportare il dialogo ad una dimensione reli­giosa ricordando, dopo il rosa­rio, che Dio e la Madonna sono ovunque ma che a Medjugorje la loro presenza "si sente forte" invitando così al pellegrinag­gio.
A margine dell'incontro Don Peccetti ha spiegato di essere presente a nome dell'arcivescovo «ancora in Terra Santa ma spiritualmente qui, perché condivide - ha chiarito - i valori di fondo di questa esperienza di comunità. (sia chiaro i valori di fondo; come dire: sul ragù non ci pronunciamo, ma il soffritto lo facciamo uguale anche noi....) Dove ci sono 20 o più che pregano là è presente Dio. ( ecco un esempio di valore di fondo, Dio esiste: per Ljubo è ovunque, per Peccetti è presente solo in caso di raggiungimento del quorum qualificato di 20 ) E chi si rivolge alla Madonna parla a Cristo». Lasciate un messaggio, sarete richiamati....