martedì 9 gennaio 2007

I Pacs della discordia

08/01/07 il Messaggero
Fabriano: polemiche sui Pacs
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Un altro no alle coppie di fatto arriva dal vescovo di Fabriano Vecerrica: “le posizioni della chiesa sono ferme e decise, per noi esiste un unico modello di famiglia.
Massima attenzione alle esigenze di tutti ma non si può pretendere dalla chiesa una posizione diversa
(e chi la pretende; semmai è la chiesa che si scandalizza se gli altri hanno opinioni diverse) Inoltre non credo che ci sia tutta questa necessità (magari, forse, un po', ma tutta tutta non lo crede proprio) di istituire questo registro, come ho sottolineato nel mio messaggio di natale ai politici locali e ai cosiddetti (sich!) opinion leader, (evviva la sincerità, i politici dovrebbere studiare di più i discorsi del vescovo, li scrive apposta per loro, da vero Opinion Leader; forse dovrebbe provare con il dettato) mi auguro che prevelga la verità al consenso a tutti i costi.” (e così quando chi fa politica cerca il consenso senza litigare ecco che viene insinuata una presunta malafede di truffaldini e malevoli secondi fini, o la ottusa perorazione, fino alle conseguenze più nefaste, di cause sbagliate e svilenti la verità)


07/01/07 il Messaggero
Forza Italia consegna al vescovo di ancona la mozione anti-Pacs.
(incredibile, i politici locali di FI vanno dal vescovo per comunicargli una mozione che dovrà essere presentata in comune, lor signori saranno così imbranati da richiedere consigli, suggerimenti correzioni o sono così pessimisti sulle loro chances da implorare una benedizione?)
Una delegazione composta tra gli altri dal consigliere regionale Bugaro, dai consiglieri comunali Pelosi, Gnocchini, Rossi e Berardinelli ha incontrato ieri nella sede arcivescovile monsignor Menichelli (spero almeno imbarazzato da tanta indelicatezza, neanche fosse il capo dell'opposizione..) al quale è stato consegnato il testo della mozione che sarà presentata domani in Consiglio comunale a sostegno della famiglia tradizionale e contro le iniziative volte a riconoscere istituzionalmente «ogni suo surrogato». «I consiglieri di Forza Italia - fa sapere in una nota il coordinamento comunale del partito - denunciano nel proprio documento come la legalizzazione delle unioni di fatto e l'introduzione dei cosiddetti Pacs, di qualunque natura essi siano, (incredibile! il male assoluto; neanche i tumori sono tutti maligni!) possano minare in futuro le radici del vivere sociale». Ciò che preoccupa Forza Italia è che la «deriva relativista e nichilista in campo etico ha come obiettivo ideologico il disconoscimento del ruolo sociale della famiglia come luogo di trasmissione dei valori spirituali, culturali e solidaristici. Il paradosso è ancora una volta che la sinistra confonde l'emancipazione sociale con la negazione dei valori fondanti e delle identità forti che dovrebbero cementificare il vivere in comunità. Mettono a rischio il futuro delle nuove generazioni». E anche per questo Gnocchini (Fi) con cui si chiede la modifica dell'articolo 4 dello Statuto comunale eliminando dalla frase «il sostegno alla famiglia e ad ogni altra forma di stabile convivenza nel riconoscimento del loro valore sociale, formativo e solidaristico» la dicitura: “...e ad ogni altra forma di stabile convivenza sociale”. (Ecco la frase incriminata e criminale, non importa se indica una convivenza stabile e sociale, ovvero civile, il problema è che è altra!)
Sulla questione, riservandosi di leggere il documento (gentile espediente per evitare commenti a caldo che potrebbero finire sui giornali...) consegnato dagli esponenti di Forza Italia, il vescovo Menichelli ha auspicato che possano essere trovate le più ampie convergenze andando anche oltre gli steccati tradizionalmente riferibili alle due coalizioni. (ovvero mettetevi d'accordo con quelli del centro sinistra e vedete se ve la votano. Certo il vescovo parla senza preoccuparsi delle conseguenze politiche se tali consigli trovassero accoglimento fra i cattolici di maggioranza e opposizione, ma si sa, i preti non si intendono di politica....)